martedì 26 gennaio 2016

le scelte del Governo mettono in ginocchio i nostri prodotti

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta presentato da BENEDETTI Silvia Al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere, premesso che: Su proposta della Commissione europea, il parlamento e il consiglio lo scorso 17 settembre hanno adottato una proposta di regolamento volta a sostenere la ripresa economica della Tunisia, interessata da una forte instabilità politica, attraverso l’adozione di una misura commerciale autonoma che autorizza il paese nordafricano ad esportare senza dazio, dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017, ulteriori 35.000 tonnellate di olio extravergine di oliva in aggiunta alla quota già fissata dall’accordo euro mediterraneo, di 56.700 tonnellate: una quantità pari a metà della produzione tunisina e poco meno di un terzo di quella italiana: nei mesi scorsi la Commissione aveva deciso di eliminare la soglia mensile di esportazione del Paese magrebino. Cosi ha dichiarato Habib Essid “è grazie a questa misura che la Tunisia quest’anno ha potuto esportare per più di 1,5 miliardi di dinari (circa 700 milioni di euro, ndr), alleggerendo così i danni subiti dal settore turistico”; l’impatto che avrà l’importazione di questo prodotto sul mercato europeo, in particolare sulla nostra olivicoltura, sarà fortemente negativo ed andrà a peggiorare ancora di più la già critica situazione che attraversa tale comparto, in particolare nel Salento, a causa della epidemia provocata dal batterio Xylella, i cui danni sono ad oggi incalcolabili; quale è stata la posizione assunta dal Governo italiano nel negoziato che ha portato ad adottare la proposta di regolamento e quale posizione intende assumere nel corso dell’iter legislativo di approvazione; quali misure intenda adottare per evitare che l’importazione di olio tunisino nelle modalità descritte in premessa danneggi i produttori di olio di oliva italiani; se non ritenga che, anche a seguito della crisi russoucraina e delle conseguenti sanzioni economiche imposte alla Russia, troppo spesso ormai gli interessi economici italiani, ed in particolare del settore agroalimentare, siano sacrificati per giustificare una politica estera europea che si articola esclusivamente su misure di carattere commerciale. Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo provato il gusto semplice e sublime del 'pane e olio'. Un rituale presente nel nostro immaginario e nel nostro dna, fisico e culturale. E invece ora stanno per toglierci anche questo ultimo brandello di orgoglio culinario italiano. L'Unione Europea, infatti, sta per approvare il regolamento che sdogana l'ingresso di olio d'oliva tunisino nel mercato UE. Per la precisione, si tratta di 35.000 tonnellate che la Tunisia potrà esportare senza dazio, dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017, in aggiunta alle 56.700 già fissate dall'accordo euromediterraneo. Una quantità pari a metà della produzione tunisina e a circa un terzo di quella italiana. E così ben presto sulle nostre tavole avremo l'olio africano. Non più il rimedio conosciuto dai nostri nonni per le sue proprietà salutari, ma un altro prodotto, coltivato non più nelle campagne pugliesi o toscane ma sull'altra sponda del Mediterraneo. Alla faccia della produzione a Km 0! E quindi cosa importa se gli ulivi secolari della Puglia sono sterminati dal batterio Xylella? Ci teniamo a presentarvi i promotori di questo nuovo schiaffo al made in Italy. In primis Lady PESC, Federica Mogherini, capo della diplomazia UE in quota PD, che ha sbandierato il provvedimento come solidarietà per un paese in difficoltà. Non capiamo perché la cooperazione debba tradursi necessariamente in misure commerciali, tra l'altro in contrasto con la tutela made in Italy. Insomma, un film già visto con i danni agli agrumi di Sicilia e Calabria provocati dall'accordo UE-Marocco, sancito nel 2012 dal Parlamento UE coi voti di molti europarlamentari del PD. Contro le misure europee 'ammazza-olio d'oliva' il M5S ha presentato un'interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Martina. Il ministro risponda e ci dica chiaramente quale posizione intenderà adottare al riguardo il Governo italiano! Movimento 5 stelle e agricoltura

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