Rubrica Lettere al
Direttore.
Profughi e assenza di
comunicazione.
Sulla questione dell’
esodo imponente di migliaia di profughi provenienti dal continente
sub-sahariano e da paesi limitrofi è
quasi impossibile esprimere una opinione
corretta.
E’ impossibile perché nell’ epoca della globalizzazione delle
comunicazioni, di internet, dei sofisticati sistemi digitalizzati audio e video
nessuno sa nulla di preciso su tale vicenda.
Ho avuto modo di
parlare con alcuni profughi questa estate in spiaggia al mare in agosto, mi trovavo in Abruzzo sul Lungomare
Costa Verde a Torino di Sangro, Chieti.
Dalle loro sintetiche
risposte ho avuto la sensazione che la
verità è ben lontana da come ci viene, in modo erudito, illustrata con toni
accesi da Matteo Renzi.
Ho provato a comunicare con loro, si trovano in Abruzzo da
aprile 2015 ospiti di un hotel fronte mare dismesso, il numero esatto non lo
conosco, da gente del posto sento dire duecentocinquanta.
Sono decine li a passeggiare tutto il giorno, molti sui balconi
a stendere i vestiti al sole, altri seduti sulle barche con tablet in mano e cellulari in tasca,
messaggiano con parenti e famigliari che stanno per partire, altri fanno il bagno o semplicemente camminano sul
lungomare disertato da decine di turisti che erano presenti l’ anno prima …“-..
ma chi ti ha consigliato di partire”? .. Perché
parli di lavoro ? Chi ti ha detto che in Italia troverai lavoro-”?
La risposta è stata una non
risposta, si limitavano a sorridermi,
uno di loro mi ha confessato, un po’ imbarazzato “- non posso parlare”.
Un ragionamento
semplicissimo credo sia possibile
tentarlo. 46 euro al giorno a chi li accoglie,
compensi per spese personali,
hotel a disposizione, a Mineo in un
centro di accoglienza in Sicilia 3.042
ospiti vivono in villette con aria condizionata, gli esempi sono infiniti e
destinati a crescere , ma dietro questo
esodo chi c’è?
A chi nella storia è scappato da guerre non è mai stato dato
un centesimo, perché ora si?
La prima risposta
ipotetica potrebbe essere: stiamo assistendo al preludio di un imminente
attacco bellico in quelle aree?
Altre ipotesi : servono
uomini e donne per abbattere il calo demografico e delle nascite presente nei
paesi ricchi,
manodopera a basso costo, contenere la crisi della grande distribuzione alimentare ,
immagino che nei piatti di questi ospiti non finiscano alimenti provenienti non
da Slowfood! Con la delocalizzazione gli industriali hanno già fatto eccellenti
prove ben riuscite!
Le ipotesi potrebbero proseguire, una sola cosa appare
certissima: nessuno sta dicendo la verità, i nostri politici sono intenti a masticare i pregevoli valori eterni della solidarietà tanto per non parlare, ma temo che tale valore
sia destinato a esaurirsi ben presto.
Se cosi fosse si troverebbero le strategie per aiutarli nei
loro paesi. Ma in questo caso forse non conviene.
Personalmente sono rimasta colpita dagli sguardi di quei
profughi sulla spiaggia in Abruzzo questa estate.
Erano sguardi colti, preparati alle mie domande, non erano
affatto sprovveduti, sapevano cosa dire,
sapevano come molti politici
italiani che dovevano tacere.
prof.ssa Carolina Manfredini
docente di scienze Umane.
7 settembre 2015