questo il dato rilevato da Coldiretti, si riferisce alla percentuale di giovani che già lavorano e chiedono di essere impiegati in agricoltura, un dato straordinario molto al di sopra della media degli ultimi quarant' anni, un dato importantissimo.
Se i giovani riusciranno, anche grazie a noi docenti, a comprendere che i veleni nel piatto si sconfiggono solo con la zappa, avremo un futuro, la società potrà salvarsi dalle malattie, peccato che gli ospedali si svuoteranno, bel problema!
Del reesto le iscrizioni ai corsi professionali ad indirizzo agroalimentare confermano da tempo questo straordinario risultato.
I giovani del Sud italia dormono, ancora presi ad imitare il Nord..... i giovani non si occupano di agricoltura perchè addormentati in sogni ingenui e fessacchiotti, cosi il loro territorio già martoriato morirà giorno per giorno.
Bravi idioti.
Un grazie di cuore alla persona che ha ideato la traccia dell' Esame scritto di Scienze Umaner di quest' anno sul valore del lavoro manuale, un genio, a lui andrebbe il nobel 2016.
Sono stati presentati a Expo Milano 2015, al Padiglione Coldiretti, i dati del V Rapporto Gli italiani e l’agricoltura, con un focus su Commercio globale e agricoltura multifunzionale, durante il convegno sul tema L’agricoltura che sconfigge la crisi. La sfida della multifunzionalità dal 18 maggio 2001, organizzato dalla Fondazione UniVerde e da Coldiretti. All’incontro sono interventi Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti, e Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde.
A illustrare il rapporto è stato Antonio Noto, Direttore IPR Marketing, evidenziando come, secondo gli italiani, ci sia poca attenzione per l’agricoltura nel nostro Paese e che la condizione dei coltivatori negli ultimi anni sia peggiorata, soprattutto a livello economico. La percezione è che gli addetti al settore guadagnino molto poco per l’attività da loro svolta. L’85% del campione di riferimento ritiene che gli agricoltori svolgono un ruolo importante nella protezione dell’ambiente, perché oltre a mantenere in vita tradizioni che altrimenti si estinguerebbero, proteggono il territorio contro il dissesto idrogeologico.
Per l’86% dovrebbero ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio dell’intera collettività. Il panel, costituito da mille cittadini, disaggregati per sesso, età, area di residenza, ha mostrato di conoscere e gradire l’agricoltura multifunzionale. Tra le attività realizzate dalle imprese agricole multifunzionali le più apprezzate sono: l’agriturismo, i farmer’s market, le fattorie didattiche, gli agri-ospizi per anziani e gli agri-asili, ai quali l’82% degli italiani iscriverebbe il proprio figlio.
Riguardo ai prodotti agricoli:
- il 43% degli italiani dichiara che, quando possibile, preferisce acquistarli direttamente in fattoria e, rispetto a quelli provenienti da altri Paesi, ne apprezza il gusto e il sapore
- il 60% non ha dubbi nel ritenere quelli freschi molto più sicuri rispetto a quelli trasformati o industriali
- l’84% si fiderebbe di più della qualità acquistandoli direttamente dal produttore o coltivatore
- il 69% in un negozio tradizionale
- il 64% al mercato rionale
- il 90% apprezza che nel menù siano indicati prodotti di stagione e a km 0, confermando la tendenza a fare attenzione alle freschezza e alla stagionalità dei prodotti anche nella scelta del ristorante.
“Guardando ai bisogni dei consumatori, abbiamo costruito in questi anni un modello di sviluppo agricolo vincente replicabile in ogni parte del pianeta, che l’Italia deve sapere offrire all’Expo” ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “i più pronti ad accorgersene sono stati i tanti giovani, che vedono nell’agricoltura italiana e nell’alimentazione Made in Italy un’importante traiettoria di crescita in Italia e una prospettiva di lavoro futuro nel cibo”.
Quasi 1 studente su 4, con ben il 24% degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori tecniche e professionali ha scelto, per l’anno scolastico 2014/2015, un indirizzo legato all’agricoltura, all’enogastronomia e al turismo. Nel rapporto è stato realizzato anche un focus su Commercio globale e agricoltura multifunzionale. Sono ancora in pochi (il 14%), ad essere a conoscenza del TIPP (Accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti). Quando al panel viene spiegato di cosa si tratta:
- il 98% dichiara che non consumerebbe mai pollo trattato con bagni di antimicrobici a base di ipoclorito di sodio (varechina) o carne trattata con ormoni
- il 94% non mangerebbe l’imitazione del Parmigiano Reggiano prodotto negli Stati Uniti
- il 91% eviterebbe carne o latte provenienti da animali clonati.
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