lunedì 15 febbraio 2016

BUONE NOTIZIE sulle malattie da cibo e aria

Ieri si è tenuta in Commissione Affari sociali alla Camera l'audizione del dottor Valerio Gennaro, epidemiologo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino e dell'Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro (IST), chiamato in audizione in quanto referente per Medici per l'ambiente (ISDE) nell'ambito dell'esame delle PROPOSTE DI LEGGE EPIDEMIOLOGICHE, ISTITUZIONE DEL REGISTRO TUMORI NAZIONALE (BARONI numero 3115) E DEL REFERTO EPIDEMIOLOGICO (ZOLEZZI numero 3483) Il dott. Gennaro ha spiegato come la comunicazione di un REGISTRO EPIDEMIOLOGICO (RE) possa fornire dati importanti che potranno guidare per esempio le scelte degli amministratori (programmazione sanitaria, budget farmaci e assistenza, lotta all'inquinamento ecc) e dei cittadini in merito ad abitudini di vita. Limitare la pubblicazione dei dati alle patologie tumorali rischia di sottostimare i rischi per la salute dai vari fattori di rischio ambientali, occupazionali, voluttuari. Fra il 50 e il 70% delle patologie causate dall'ambiente non è tumorale per esempio. La proposta di legge 3483 intende in sostanza analizzare e ri-aggregare la massa di dati epidemiologici esistente, in 7 fasi: 1) raccolta e uso di tutti i principali dati sanitari correnti (incidenza e prevalenza di patologie, ricoveri, mortalità ecc); 2) individuare a priori il valore standard di riferimento; 3) individuare lo spread totale (vs lo standard); 4)calcolare il numero di casi in eccesso; 5) individuare le specifiche malattie in eccesso; 6) identificare le possibili cause di queste malattie; 7) eliminare le specifiche fonti di malattia. Esistono già casi di studio spot in diverse parti d'Italia, a Cecina e Brindisi per esempio. I 48 miliardi di euro in esternalità ambientali sulla salute, stimati dallo studio ECBA, possono essere ridotti notevolmente partendo dalla precisa conoscenza e diffusione pubblica dei dati. In Commissione stiamo affrontando anche i nodi della privacy, che, come descritto dal dott. Gennaro, sono spesso fittizi: molti pazienti o familiari, nell'ambito del registro "mesoteliomi" sono stati disposti a fornire tutti i dati necessari a scopo scientifico. In ogni caso, si potrà studiare una codificazione dei pazienti, in modo da evitare una doppia raccolta dati (che sta avvenendo per ISTAT e AIRTUM ad esempio). Fra i numerosi dati significativi esposti dal dott. Gennaro segnaliamo la netta riduzione dell'aspettativa di vita in salute a 65 anni dal 2004 al 2013 in Italia sia per gli uomini (da 11 a 7,5) che per le donne (da 12,5 a 7), mentre nella media europea tale dato è stabile; tale dato è correlato anche alla percentuale di spesa sanitaria destinata alla prevenzione sul totale (0,5% in Italia contro il 2,9% della media UE a 24). Un'altra spiegazione è legata al numero di persone che hanno rinunciato all'acquisto di farmaci o a prestazioni sanitarie, oltre il 3% nel centro e sud Italia; il numero di posti letto pubblici, ogni 1000 abiatnti, in Italia era di 3,4 in Italia nel 2010, contro i 5,3 europei. Conoscere il REFERTO EPIDEMIOLOGICO di una popolazione è sempre più necessario, per avere un FUTURO. Alberto Zolezzi e Massimo Baroni Commissioni Ambiente e Affari Sociali Camera dei Deputati

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