giovedì 12 novembre 2015

TTIP ATTENTATO ALLA SALUTE , disoccupazione e AZIENDE ITALIANE VENDUTE


TTIP E AZIENDE ITALIANE VENDUTE ALL' ETSERO, ECCO ILL TTIP.
TTIP: duro confronto tra Usa e Ue all’Assemblea mondiale delle Indicazioni Geografiche. Il governo italiano minaccia di non firmare il trattato Beniamino Bonardi 5 novembre 2015 Europa e USA non si comprendono per quanto riguarda le Indicazioni Geografiche A Miami, in Florida, si è svolto l’undicesimo round di negoziati sul Trattato di libero scambio tra Ue e Usa (TTIP), due settimane dopo che gli Stati Uniti hanno concluso gli accordi con altri 11 paesi dell’area del Pacifico su un altro grande trattato commerciale, il TPP (Trans-Pacific Partnership). Il testo del TPP dovrebbe essere reso pubblico in novembre e poi il Congresso Usa avrà tre mesi di tempo per approvarlo, senza emendamenti, o respingerlo. Un voto ancora incognito è quello della probabile candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, Hilary Clinton, che durante i negoziati aveva evitato di pronunciarsi in merito e che quando era Segretario di Stato, dal 2009 al 2013, aveva descritto l’accordo come potenzialmente benefico per tutti i contraenti: Usa, Canada, Australia, Brunei, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. «A oggi, non sono favorevole. Credo che ci siano ancora molte domande senza risposta», ha dichiarato Hilary Clinton, che si è mostrata scettica sul fatto che l’accordo possa «creare posti di lavoro negli Usa, aumentare i salari e migliorare la sicurezza nazionale». TTIP L’Ue subisce una forte pressione dell’opinione pubblica contraria a questo accordo Con la chiusura dei negoziati sul Trattato transpacifico, il governo Usa può concentrarsi sui negoziati relativi al Trattato con l’Unione europea, proprio mentre l’Ue subisce una forte pressione dell’opinione pubblica contraria a questo accordo, che si è concretizzata in più di 3,2 milioni di firme raccolte in calce alla petizione che chiede l’interruzione dei negoziati, dalla campagna europea Stop TTIP e con una manifestazione che il 10 ottobre ha visto scendere in piazza 250.000 persone a Berlino. In questo contesto, all’Expo di Milano si è svolto un convegno in occasione della prima “Assemblea mondiale delle Indicazioni Geografiche”, che ha visto un raro confronto pubblico ad alto livello tra Ue e Usa, che a tratti è stato molto “franco”, come si direbbe in linguaggio diplomatico. L’incontro in conclusione ha visto il vice-ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Carlo Calenda, minacciare di non firmare il TTIP e di scatenare una “competizione violentissima” e un “conflitto sui mercati dei paesi terzi”, se gli Usa dovessero mantenere una posizione di chiusura sull’Italian sounding, cioè sull’utilizzo di immagini e nomi evocativi del nostro paese ma riguardanti prodotti made in Usa. Già un anno fa Calenda aveva avvertito che le Indicazioni Geografiche facevano parte di quelle materie “che hanno un alto grado di rilevanza e sensibilità politica”, per le quali “un contesto politico ostile potrebbe rivelarsi rovinoso, se non controbilanciato da un forte esercizio di leadership politica negli Stati Uniti e in Europa. Più il risultato si allontana più il negoziato, rimanendo in balia dei suoi oppositori, rischia di spostare alcuni di questi dossier verso la categoria delle materie non negoziabili”. Continua a leggere a pagina 1 2 Beniamino Bonardi IL FATTO ALIMENTARE


 E SE PROVASSIMO A LEGGERE QUESTE VENDITE CONTINUE DI AZIENDE ITALIANE COLLEGANDOLE AL FAMIGERATO TTIP????

 La Barilla è stata venduta agli americani...
-L'Alitalia è stata venduta ai francesi.
-La Plasmon è stata venduta agli americani.
-La Parmalat, di quel buon signore di Tanzi, è stata venduta ai francesi della Lactalis-
-L'Algida è stata venduta ad una società anglo-olandese
-L'Edison, antica società dell'energia, venduta ad una società francese, l'EDF
-Gucci è nelle mani della holding francese Kering
-BNL è controllata dal gruppo francese Bnp Paribas
-ENEL cede buona parte delle quote ai russi (il 49%)
-Il marchio AR, azienda conserviera quotata in borsa, di Antonino Russo, è passata ai giapponesi della Mitsubishi.
-Lo stabilimento AVIO AEREO è passato alla Generale Eletric...
-I cioccolatini Pernigotti dei fratelli Averna venduti ai turchi della famiglia Toksoz
-L’azienda Casanova, La Ripintura, nel Chianti, è stata recentemente acquisita da un imprenditore di Hong Kong
-I baci perugina appartengono dal 1988 alla svizzera Nestlè
-I gelati dell’antica gelateria del corso sempre alla Nestlè
-Buitoni: L'azienda fondata nel 1927 a Sansepolcro dall'omonima famiglia è passata sotto le insegne di Nestlè nel 1988.
-Gancia: le note bollicine sono in mano all’oligarca russo Rustam Tariko (proprietario tra l’altro della vodka Russki Standard) dal 2011.
-Carapelli è nella galassia del gruppo spagnolo Sos dal 2006, cosi come Sasso e Bertolli.
-Star. Il 75% della società fondata dalla famiglia Fossati (oggi azionisti di Telecom Italia) nel primo dopoguerra, è in mano alla spagnola Galina Blanca (entrata nel 2006 e poi salita del capitale del gruppo).
-Salumi Fiorucci: sono in mano agli spagnoli di Campofrio Food Holding dal 2011.
-San Pellegrino è stata acquisita dagli svizzeri della Nestlè dal 1998.
-Peroni è stata comperata dalla sudafricana Sabmiller nel 2003.
-Orzo Bimbo acquisita da Nutrition&Santè di Novartis nel 2008.
-La griffe del cachemire “Loro Piana”, fiore all’occhiello del made in Italy, è stata ceduta per l’80% alla holding francese Lvmh che già include simboli assoluti come Bulgari, Fendi e Pucci.
-Chianti classico (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola del Gallo nero)
-Riso Scotti (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)
-Eskigel (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione (Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno ad un pool di banche).
-Fiorucci–Salumi (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)
-Eridania Italia SpA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco Sas)
-Boschetti alimentare (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)
-Ferrari Giovanni Industria Casearia SpA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe Sas) 2009
-Delverde Industrie Alimentari SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata) 2008
-Bertolli (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
-Rigamonti salumificio SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International)
-Orzo Bimbo (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)
-Italpizza (ceduta all’inglese Bakkavor acquisitions limited)
-Galbani (acquisita dalla francese Lactalis)
-Sasso (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
-Fattorie Scaldasole (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)
-Invernizzi (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft) 1998
-Locatelli (venduta a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis)
-San Pellegrino (acquisita dalla svizzera Nestlè) 1995
-Stock (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management) 1993
-La Safilo (Società azionaria fabbrica italiana lavorazione occhiali), fondata nel 1878, che oggi produce occhiali per Armani, Valentino, Yves Saint Laurent, Hugo Boss, Dior e Marc Jacobs, è diventata di proprietà del gruppo olandese Hal Holding.
-Nel settore della telefonia, a Milano nel 1999 era nata Fastweb, una joint venture tra e.Biscom e la comunale Aem che oggi fa parte del gruppo svizzero Swisscom.
-Nel 2000 Omnitel è passata di proprietà del Gruppo Vodafone
-Nel 2005 Enel ha ceduto la quota di maggioranza di Wind Telecomunicazioni al magnate egiziano Sawiris, il quale nel 2010 l'ha passata ai russi di VimpelCom.
-Nel campo dell'elettrotecnica e dell'elettromeccanica nomi storici come Ercole Marelli, Fiat Ferroviaria, Parizzi, Sasib Ferroviaria e, recentemente, Passoni & Villa sono stati acquistati dal gruppo industriale francese Alstom, presente in Italia dal 1998.
-Nel 2005 le acciaierie Lucchini spa sono passate ai russi di Severstal, mentre rimane proprietà della omonima famiglia italiana, la Lucchini rs, che ha delle controllate anche all'estero.
-Fiat Avio, fondata nel 1908 e ancora oggi uno dei maggiori player della propulsione aerospaziale, è attualmente di proprietà del socio unico Bcv Investments sca, una società di diritto lussemburghese partecipata all'85% dalla inglese Cinven Limited.
-Benelli, la storica casa motociclistica di Pesaro, di proprietà del gruppo Merloni, nel 2005 è passata nelle mani del gruppo cinese QianJiang per una cifra di circa 6 milioni di euro, più il trasferimento dei 50 milioni di euro di debito annualmente accumulato.
-Nel 2003 la Sps Italiana Pack Systems è stata ceduta dal Gruppo Cir alla multinazionale americana dell'imballaggio Pfm Spa.
-In una transazione di meno di un mese fa Loquendo, azienda leader nel mercato delle tecnologie di riconoscimento vocale, che aveva all'attivo più di 25 anni di ricerca svolta nei laboratori di Telecom Italia Lab e un vasto portafoglio di brevetti, è stata venduta da Telecom alla multinazionale statunitense Nuance, per 53 milioni di euro.
fonte www.mezzostampa.it



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